lunedì 31 luglio 2006
La Logica
Oggi è il compleanno di Alessandra, quindi innanzitutto tanti auguri (li ho già fatti di pirsona pirsonalmente, non sono così blog-addicted...). Il pensiero di oggi è dedicato alla logica. La mia casa di Scoglitti dà su un rettilineo che quando era piccolo io era raramente percorso da qualche macchina, ma che adesso costituisce una pista per motociclisti e automobilisti che vogliono provare il brivido della velocità. Abbiamo quindi richiesto all'amministrazione comunale di far mettere uno di quei dossi o cunette in plastica per costringere i guidatori a rallentare. Risposta: "Non si può. Le macchine lì vanno forte, se mettiamo una cunetta può essere pericoloso". Logico, no ?
sabato 29 luglio 2006
Merenda

giovedì 27 luglio 2006
Domani E' Un Altro Giorno

E poi dice che il privato fa schifo. Bell’esempio che dà il pubblico. Chiudo qui perché per questi sfoghi c’è già il blog di Libero o di Beppe Grillo.
martedì 25 luglio 2006
Mo' Figghiu U' Scienziatu
Stamattina sono riuscito ad alzarmi presto ed andare a correre. A differenza di Riva del Garda, niente stangone in giro. A quell’ora, solo qualche venditore di panini con il wurstel e patatine fritte, basso, grasso e peloso. E’ ancora vivo il ricordo dell’arrivo a Scoglitti del primo venditore ambulante di wurstel (viustel), hamburger (abucher) e patatine fritte. Fu un’estate di circa trent’anni fa: una sera, in piazza Sorelle Arduino, si materializzò dal nulla un camioncino bianco con due tizi (fratelli ? amici ? padre e figlio ?) che dopo anni da emigranti in Germania avevano deciso di tentare la fortuna in terra patria. E fu il trionfo. Orde di ragazzini urlanti si accalcavano ogni sera sotto il camioncino, mentre i due, ricoperti di sudore per il caldo estivo e quelle delle griglie e delle piastre roventi, sfornavano panini e patatine a un ritmo inconcepibile per un essere umano. Non si capiva se a sfrigolare sulle piastre fosse più il grasso che colava dalla hamburger e wurstel o quello dei loro corpi. I bambini si ingozzavano e i due si arricchivano. Credo che il primo anno di attività tirarono su abbastanza soldi per comprarsi casa e avere una modesta rendita per tutta la vita. L’anno seguente si ripresentarono, un po’ più ripuliti, ma già la concorrenza aveva reso il mercato meno lucroso. Dopo pochi anni sparirono del tutto dalla circolazione. Credo che prima di andare definitivamente in pensione, pentiti del loro contributo massiccio allo sterminio dei maiali e all’obesità dei bimbi, abbiano aperto un’associazione dedita alla promozione del sedano crudo.
Notizia dell’ultima ora: mio fratello ha scoperto la cura dell’Aids. Lui minimizza, schermandosi dietro frasi scientifiche complicate, e adesso si sta nascondendo da orde di giornalisti affamati di notizie che lo cercano in giro per l’Italia (ma lui, furbo, è scappato a Grenoble). Comunque, è uscita un’ANSA e la notizia è passata al TG1 del mattino e alla radio (intervista). Mofrà, non fare il modesto e goditi un po’ i frutti del tuo duro lavoro. Soprattutto, qualsiasi contributo al diritto di scopare senza troppe angosce è sempre ben accetto. Ma voi, giovini, mettete sempre il preservativo, perché anche quando Mofrà avrà scoperto la cura definitiva ci saranno sempre un sacco di malattie in giro.
Notizia dell’ultima ora: mio fratello ha scoperto la cura dell’Aids. Lui minimizza, schermandosi dietro frasi scientifiche complicate, e adesso si sta nascondendo da orde di giornalisti affamati di notizie che lo cercano in giro per l’Italia (ma lui, furbo, è scappato a Grenoble). Comunque, è uscita un’ANSA e la notizia è passata al TG1 del mattino e alla radio (intervista). Mofrà, non fare il modesto e goditi un po’ i frutti del tuo duro lavoro. Soprattutto, qualsiasi contributo al diritto di scopare senza troppe angosce è sempre ben accetto. Ma voi, giovini, mettete sempre il preservativo, perché anche quando Mofrà avrà scoperto la cura definitiva ci saranno sempre un sacco di malattie in giro.
Elmo
Eccomi qua in Sicilia. Per essere più precisi a Scoglitti, frazione di Vittoria e ridente cittadina di mare il cui nome deriva – con un volo di fantasia – da “scoglietti” (così almeno mi hanno sempre raccontato). Qui ho passato tutte le mie estati fino alla fine del liceo. Cioè, fino ai diciotto anni stavo fisso qua per due mesi all’anno, poi ho cominciato a ridurre la mia permanenza fino a stabilizzarmi sulla media di una settimana all’anno negli ultimi dieci anni. Adesso, miracoli della figlianza e dei sindacati della mia azienda (che hanno ottenuto 13 giorni di ferie in più per tutti gli assunti prima del 2000), mi fermerò ben tre settimane tre. Altro miracolo, ci sarà una quasi completa sovrapposizione con le mie amiche degli anni d’oro del liceo, ambedue dotate di figlie più o meno coetanee di mio figlio Pietro. A parte il riposo (da che, poi ?), l’obiettivo di queste vacanze diventa triplice:
1) aggregare tutti i bambini perché si scannino tra di loro e mi lascino prendere il sole in pace;
2) aggregare tutte le donne perché chiacchierino tra di loro e lascino in pace i mariti;
3) cominciare a gettare le basi per il futuro matrimonio di Pietro.
E scusate se è poco.
Prima di chiudere, mi soffermo su un personaggio di Vittoria, il signor Elmo. Il signor Elmo ha fatto l’autista privato per tutta la vita. Adesso si è messo in pensione e fa l’autista privato in nero. Il signor Elmo in vita sua ha preso solo una settimana di ferie, perché le vacanze lo annoiavano. In queste ferie è andato in Puglia, in uno di quei posti in cui si suppone che non muovi neppure un dito. Lui si è messo a cacciare lepri e porcospini dalla mattina alla sera, e per tutta la settimana gli ospiti dell’hotel – direttore e cuoco compresi – hanno mangiato cacciagione. Quando la “vacanza” è terminata, il personale dell’albergo lo ha pregato in ginocchio di ritornare l’anno seguente, gli avrebbero offerto gratis vitto e alloggio. Lui ha ringraziato ma ha spiegato che questa sarebbe stata la sua ultima (e unica, aggiungiamo noi) settimana di vacanze, perché il riposo non fa per lui. Poi è andato via. Gli anziani del paese, nelle notti fredde davanti al camino, ancora narrano di questa figura leggendaria che dal nulla era a arrivato e nel nulla sparì. Gli animali del bosco stanno ancora festeggiando.
1) aggregare tutti i bambini perché si scannino tra di loro e mi lascino prendere il sole in pace;
2) aggregare tutte le donne perché chiacchierino tra di loro e lascino in pace i mariti;
3) cominciare a gettare le basi per il futuro matrimonio di Pietro.
E scusate se è poco.
Prima di chiudere, mi soffermo su un personaggio di Vittoria, il signor Elmo. Il signor Elmo ha fatto l’autista privato per tutta la vita. Adesso si è messo in pensione e fa l’autista privato in nero. Il signor Elmo in vita sua ha preso solo una settimana di ferie, perché le vacanze lo annoiavano. In queste ferie è andato in Puglia, in uno di quei posti in cui si suppone che non muovi neppure un dito. Lui si è messo a cacciare lepri e porcospini dalla mattina alla sera, e per tutta la settimana gli ospiti dell’hotel – direttore e cuoco compresi – hanno mangiato cacciagione. Quando la “vacanza” è terminata, il personale dell’albergo lo ha pregato in ginocchio di ritornare l’anno seguente, gli avrebbero offerto gratis vitto e alloggio. Lui ha ringraziato ma ha spiegato che questa sarebbe stata la sua ultima (e unica, aggiungiamo noi) settimana di vacanze, perché il riposo non fa per lui. Poi è andato via. Gli anziani del paese, nelle notti fredde davanti al camino, ancora narrano di questa figura leggendaria che dal nulla era a arrivato e nel nulla sparì. Gli animali del bosco stanno ancora festeggiando.
domenica 23 luglio 2006
Run Like a Mule

Stamane, contro ogni previsione, mi sono alzato alle sette di mattina e sono andato a correre sul lungolago di Riva. Pensavo di essere solo come un pazzo. E invece, pieno così di ragazze. Tutte alte, tutte belle, tutte bionde. Come poco più tardi mi ha spiegato la barista del “Lapaz”, nuovo luogo trendy rivano, l’uomo medio (cioè io) è pigro, quindi non ce la fa ad alzarsi così presto per andare a fare sport. Le donne invece sono più attive e – parole sue – un po’ fissate. Se siete giovani e scapoli, venite a Riva d’estate, uscite la mattina presto per andare a fare un po’ di footing. Poi andate a tacchinare le bariste, a cui sarà già passata l’incazzatura per la sveglia mattutina e non sarà ancora venuta quella per i clienti e il caldo. Però rappellatevi le parole di lu monace: “mai più de una e una ogne luna”.
sabato 22 luglio 2006
Ar(Riva)ti

Adesso siamo a Riva del Garda, dal nostro Pietrino (a cui non manchiamo per niente), temporaneamente depositato presso i nonni materni. Anche qui fa un caldo fetido e il lago è tutto verde. Non vedo l’ora di andare al mare. I laghi sono belli da vedere, ma non hanno sapore. Rischi di affogare con l’illusione che stai semplicemente bevendo dell’acqua. Forse un po’ troppa, ma non te ne rendi conto subito. Il fondo è melmoso, i pesci sono anonimi e l’acqua è fredda. Ma Riva è un posto carino e tranquillissimo e da un paio di anni comincio a pensare che potrei anche viverci. A meno di non finire come quel bambino di una favola di Pazienza, che era così abituato allo smog che, il primo giorno che lo portarono in un parco, morì.
venerdì 21 luglio 2006
Fort Knox

Conversazione in macchina:
Andrea: “dove vivi ?”
Amico Svizzero: “in Svizzera, a Basilea”
A.: “bellissima la Svizzera, io sono stato a Zurigo d’estate”
A.S.: “sì, bella, comunque io vivo a Basilea”
A.: “ma ci sei stato a Zurigo ? Perché Zurigo è proprio bella”
A.S.: “sì, ci ho vissuto qualche anno. Adesso però vivo a Basilea”
A.: “senti, ma a Zurigo d’inverno com’è ?”
E così via.
Visto che Andrea si lamentava della colonna sonora (Afterhours, lui invece è abituato a Shakira), ho messo
Arrivati da Valentina, dopo aver attraversato i mille ostacoli elettronici della “Fortezza di Cnosso” (come Raffaele ha ribattezzato il complesso condominiale dove vive Valentina), siamo entrati nel celebratissimo appartamento dove il design impera e lo sporco è bandito con decreto regio. Lì siamo stati rimpinzati di buone cose e di carne alla griglia, mangiata sul terrazzo con vista piscina. Naturalmente abbiamo finito con il parlare di lavoro. Credo che con il materiale narrativo raccolto ieri sera ci si potrebbe fare un blog a parte, ma sarebbe interessante solo per chi lavora con noi e avrebbe come unica conseguenza il mio licenziamento. Tuttavia qualche episodio gustoso...
Ci penserò. Nel frattempo Raffaele è invitato a scrivere qualcuna delle avventure del suo amico Stefano, che è sceso dal Monte Rosa in sandali.
No Logo

Una parentesi su questa maglietta. Io neanche so chi cacchio sono Abercrombie & Fitch (dal nome sembrano un duo comico), però quando l’ho tirata fuori dalla mia valigia in Colombia, Valentina (mia collega) mi ha detto: “che sfigato, una maglietta rosa......ma...ma....ma è di Abercrombie & Fitch, che figo !”. Il potere del logo, Calvin Klein batte Naomi Klein 2 a 0. Poi mi sono informato su A & F e pare che la catena di negozi sia stata accusata di pratiche semi-naziste, tipo che assumono solo impiegati alti, snelli e biondi. I ciccioni li fanno lavorare solo a contratto e li tengono nei magazzini. Bisognerebbe boicottarli, ma uno come fa a boicottare tutto ? E’ come se – ad esempio – visto che nell’azienda idrica di una città ci lavora un gran numero di teste di cazzo, il cittadino deve smettere di bere. Chiusa parentesi.
Assieme alla maglietta rosa ho indossato dei jeans rossi, che Alessandra a posteriori ha ritenuto “un po’ azzardati”. Ma lei non c’era e io ho azzardato. Prima di avviarmi verso casa di Valentina, che mi aveva invitato a cena, ho deciso di lavare la macchina a mano. Nel senso che l’ho portata davanti a una fontanella pubblica (di quelle che si trovano nelle città e che vengono gestite dalle aziende idriche piene di teste di cazzo) e con una mano versavo sulla supercar l’acqua presa con un innaffiatoio, mentre con l’altra – senza spugna, a mano nuda – lavavo la carrozzeria. Un lavoro sopraffino, soprattutto quando gratti le cacche di piccione con le unghie. Sono tornato a casa, mi sono lavato le mani col sapone e sono uscito. A più tardi per il resoconto della serata.
giovedì 20 luglio 2006
Sottoterra

Ho visto
Ieri sera Alessandra ha vinto la mia pigrizia e siamo andati al concerto di
mercoledì 19 luglio 2006
Un Gelato Allo Zabaiòn

Credo di essere arrivato alla frutta. Le giornate non passano mai e voglio andare in vacanza. O meglio, voglio andar via da questo ufficio. Meglio ancora, voglio andar via da questa azienda. E voglio mettermi a mollo nel mare, fare il bagno al tramonto, quando la spiaggia è vuota, l'acqua è caldissima e il silenzio regna. Manca pochissimo. Stasera, concerto di Battiato a Fiesta. E vai...
lunedì 17 luglio 2006
Das Karfa

Desperate Housewife

domenica 16 luglio 2006
Salutismo

Inizio giornata all'insegna della salute. Visto che tra pochi giorni andrò al mare - ergo, allarme panzetta - e ho anche il colesterolo alto (anche se dipende dai parametri utilizzati), su pressione della consorte sono andato a nuotare alla piscina convenzionata con la mia azienda. Non di solo nuoto vive l'uomo, allora mi sono portato dietro il mio libro del momento,
Cose da Paz
sabato 15 luglio 2006
Caldo de Pata

P.S. I buongustai possono gustare un piatto analogo, che si chiama
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