martedì 25 luglio 2006

Elmo

Eccomi qua in Sicilia. Per essere più precisi a Scoglitti, frazione di Vittoria e ridente cittadina di mare il cui nome deriva – con un volo di fantasia – da “scoglietti” (così almeno mi hanno sempre raccontato). Qui ho passato tutte le mie estati fino alla fine del liceo. Cioè, fino ai diciotto anni stavo fisso qua per due mesi all’anno, poi ho cominciato a ridurre la mia permanenza fino a stabilizzarmi sulla media di una settimana all’anno negli ultimi dieci anni. Adesso, miracoli della figlianza e dei sindacati della mia azienda (che hanno ottenuto 13 giorni di ferie in più per tutti gli assunti prima del 2000), mi fermerò ben tre settimane tre. Altro miracolo, ci sarà una quasi completa sovrapposizione con le mie amiche degli anni d’oro del liceo, ambedue dotate di figlie più o meno coetanee di mio figlio Pietro. A parte il riposo (da che, poi ?), l’obiettivo di queste vacanze diventa triplice:
1) aggregare tutti i bambini perché si scannino tra di loro e mi lascino prendere il sole in pace;
2) aggregare tutte le donne perché chiacchierino tra di loro e lascino in pace i mariti;
3) cominciare a gettare le basi per il futuro matrimonio di Pietro.
E scusate se è poco.
Prima di chiudere, mi soffermo su un personaggio di Vittoria, il signor Elmo. Il signor Elmo ha fatto l’autista privato per tutta la vita. Adesso si è messo in pensione e fa l’autista privato in nero. Il signor Elmo in vita sua ha preso solo una settimana di ferie, perché le vacanze lo annoiavano. In queste ferie è andato in Puglia, in uno di quei posti in cui si suppone che non muovi neppure un dito. Lui si è messo a cacciare lepri e porcospini dalla mattina alla sera, e per tutta la settimana gli ospiti dell’hotel – direttore e cuoco compresi – hanno mangiato cacciagione. Quando la “vacanza” è terminata, il personale dell’albergo lo ha pregato in ginocchio di ritornare l’anno seguente, gli avrebbero offerto gratis vitto e alloggio. Lui ha ringraziato ma ha spiegato che questa sarebbe stata la sua ultima (e unica, aggiungiamo noi) settimana di vacanze, perché il riposo non fa per lui. Poi è andato via. Gli anziani del paese, nelle notti fredde davanti al camino, ancora narrano di questa figura leggendaria che dal nulla era a arrivato e nel nulla sparì. Gli animali del bosco stanno ancora festeggiando.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ma come? Il signor Elmo sarebbe il solo abitante di Vittoria degno di una menzione nel blog? Mi sembra di ricordare una mitologia Wagneriana di venditori ambulanti, motociclisti e bagnini...
Mi fa piacere pero' sapere che i compagni di villeggiatura del signor Elmo abbiano apprezzato il dono di cacciagione. Abbasso il tofu.

Carfone ha detto...

Un po' di pazienza e ci sara posto anche per Turi Nocchiero, Tanu u' Sfregiatu e Giuanni Sai Baba, Uocci i' Crastu e altri pittoreschi rappresentanti della Vittoria che conta (o che contava...)