giovedì 7 settembre 2006

Panic

C'è una coppia di miei amici che ha una bambina di tre anni, li chiamerò Anna e Paolo. Gli asili sono ancora chiusi e la bambina passa la giornata dai nonni, la sera viene recuperata a turno da uno dei genitori. L'altra sera, causa una defaillance organizzativa, Paolo torna a casa senza passare dai nonni, pensando che l'operazione sia già stata compiuta da Anna. Anna è in un'altra stanza, e pensa che Paolo sia rientrato con la bambina. Ognuno fa le sue cose. Dopo qualche minuto, Paolo chiama la bambina, che non risponde. Va nella stanza della mamma e non la trova.
- "Hai visto la bambina ?"
- "No, non era in stanza con te ?"
I due fanno un rapido giro dell'appartamento. Niente. La porta di casa non è chiusa a chiave, Paolo si precipita sul pianerottolo e comincia a chiamare la bambina, già seriamente preoccupato. Poi scende rapidamente per le scale, continuando a gridare, sempre più agitato. Gli abitanti della palazzina escono dai loro appartamenti, mentre Paolo è gia in strada che corre ormai urlando. Passa di là una volante della polizia.
- "Non trovo più mia figlia, è uscita per strada, forse l'hanno rapita" (si sa, è tempo di Natasche)
- "Si calmi, chiamiamo i rinforzi"
Nel giro di pochi secondi arrivano dieci volanti della polizia. Poliziotti in divisa escono dalle macchine e cominciano a setacciare la zona, i microfoni gracchiano comunicazioni alla centrale. La madre nel frattempo è scesa in strada, vede tutte queste macchine con i lampeggianti, una ventina di poliziotti per strada, e comincia a gridare e a piangere di disperazione.

Poi i due si parlano.

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