
Eccomi di nuovo a casetta, dopo un viaggio di 18 ore. Ho aspettato il bagaglio per un'ora a Fiumicino e naturalmente non me l'avevano imbarcato. Per fortuna c'e' dentro solo roba estiva. Ancora pochi giorni e sara' Natale !
ilblogdellacarpapigra
Volete farvi venire un infarto ? Mettetevi a fare footing a Bogota. 2700 metri sul livello del mare e poco ossigeno a disposizione. Basta fare le scale per farsi venire l'affanno. Stamattina mi sono svegliato presto e ho deciso di sfruttare la palestrina dell'hotel. Ho cominciato con la cyclette, che a Roma mi serve giusto per riscaldarmi. Dopo un minuto ho capito che non potevo fare tanto il figo. Però non mi sono dato per vinto, e dopo la cyclette sono passato allo step. Non ho retto più di otto minuti. Il tapis roulant l'ho guardato da lontano e sono sceso in camera, grondante di sudore e quasi senza fiato. Ho ancora mal di testa.
C'è un mio amico (di cui naturalmente non farò il nome) che ha avuto la malaugurata idea di iniziare una storia con la sua compagna d'appartamento. Dopo meno di due mesi i due hanno litigato e ora lui è costretto a uscire di casa prima del di lei risveglio e a rientrare dopo l'una di notte. Se vedete qualcuno alto con gli occhiali girare per Roma con aria un po' angosciata, è lui.
L'altroieri sera sono andato a vedere i Marlene Kuntz e Gianni Maroccolo all'Alpheus. In mezzo a un pubblico di ggiovani, con il concerto che iniziava a mezzanotte, mi sentivo molto ggiovane anch'io. Fino a che non ho letto un manifestino che annunciava le prossime registrazioni del trashissimo programma "Distraction" (prima condotto da Mammuccari e prossimamente da Enrico - argh Papi). Per far parte del pubblico bisogna avere meno di 40 anni ! Cioè tra poco più di un anno vengo spostato d'ufficio tra quelli che possono avere accesso solo ai pre-tg tipo passaparola o il mercante in fiera. Mi sono molto offeso. E poi Papi di anni ne ha 41, perché rompe le balle ?
Visto che l'altra volta mi ero lamentato di essere stato lasciato solo per il weekend con Pietro febbricitante, questa volta mi tocca fare ammenda e informarvi che durante le mie scorribande armene e pavesi Alessandra ha dovuto occuparsi di Pietro (vomito), se stessa (otite) e i suoi genitori (senilità). Malignamente, potrei dire che c'è giustizia sulla terra...
In questi giorni sto leggende l'interessantissimo
Alcuni frequentatori del blog mi hanno chiesto "delucidazioni" sul Borromeo. E' impossibile spiegare cos'è davvero il Borromeo in poche righe. Ho passato là dentro cinque anni, fra alti bassi, e alcuni fra i miei migliori amici li ho conosciuti proprio lì (ma questo l'ho già detto qualche post fa). Diciamo che è una specie di college in stile Cambridge (in tanti lo vivono come una full immersion ne "L'attimo fuggente") e che in quanto tale ha alcune caratteristiche particolari. Una di esse, almeno all'epoca, era la vessazione sistematica degli studenti del primo anno (il cosiddetto "culo"). Flessioni, lucidature con il lucido da scarpe, veglie notturne tra racconti pseudo erotici, Detta così, crea turbamento e evoca ricordi di film in cui i più fragili si suicidano. O Abu Grahib. In effetti il principio è abbastanza simile, con la differenza che il livello culturale e intellettuale è molto elevato e quindi teoricamente certi eccessi non dovrebbero essere ammessi. Ma si sa, non sempre l'autocontrollo costituisce di per sè una buona regola. Comunque sia, negli anni, a parte qualche raro caso in cui qualcuno è andato via perché non reggeva alla pressione psicologica (o fisica se aveva bisogno di riposare), gli aspetti positivi (amicizie forti, grandissimo supporto da parte della struttura e degli altri alunni nello studio, privilegi non da poco in termini di infrastrutture e servizi) hanno sempre più che controbilanciato quelli negativi. Qualcuno potrebbe spingersi a dire che si tratta di un processo di iniziazione catartico attraverso il quale un individuo che pensa già di essere maturo è costretto a ricominciare da capo e ad affermarsi in un ambiente che durante i primi mesi appare totalmente ostile. Altri diranno che quelli che sono andati via erano degli asociali o delle teste di cazzo. E che comunque il finale è quasi sempre positivo. Sarà, ma i dubbi sulla legittimità di tutto ciò restano, assieme alla spiacevole sensazione che probabilmente anche Rumsfeld direbbe la stessa cosa. Nonostante ciò, rifarei tutto da capo.
Non avevo fatto in tempo a riprendermi dai bagordi armeni, che il venerdì ero già su un treno diretto a Milano-Pavia per partecipare al raduno organizzato dai miei ex compagni del Collegio Borromeo, in occasione del ventennale dell'ingresso all'Almo. Per l'occasione, si confermava l'arrivo del Sardo da New York, della Salama dalla Florida, del Doge da Parigi e di personaggi che non vedevo da secoli. La sorpresa piacevole è stata che, Doge a parte (con folta chioma bianca), sembravano tutti usciti da un album di foto di quindici anni fa. Un paio erano anche vestiti come quindici anni fa, ma questo fa parte dello stile borromaico. Come Dimitri ha fatto notare, siamo tutti professionisti affermati, guadagnamo tutti abbastanza bene, abbiamo quasi tutti moglie (o compagna fissa) e figli. Però, nonostante da quel collegio esca ogni anno la crema dell'intellighenzia italiana (con qualche rara eccezione: me), nessuno ha fatto i soldi. A dimostrazione del fatto che in Italia studiare, lavorare sodo e con sani principi morali non fa arricchire. A cena siamo andati al ristorante "Sapori Piacentini", sicuramente da evitare se passate da Pavia. Il menù è piacentino, ma il proprietario è napoletano e non ha nessuna inflessione del nord, segno di scarsa frequentazione di Piacenza e dintorni. Comunque la serata è stata molto piacevole e si è degnamente conclusa da Cesare, che fa le migliori cioccolate calde che ho mai gustato in vita mia.
Notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre. Massacrato dal cibo e dall'alcool, ho passato quasi tutto il viaggio di ritorno da Yerevan chiuso nel cesso dell'aereo, espellendo sostanze semiliquide da tutti i buchi in mio possesso (a momenti anche contemporaneamente, un capolavoro di equilibrio e coordinamento). Penso di aver perso due chili in poche ore. In realtà attribuisco la causa del malessere a un mefitico
Come annunciato, mi trovo in questo momento a Yerevan, dove ieri ho fatto da padrino ai figli di una coppia di miei ex colleghi e ora amici armeni. Se uno nella vita si sente una merdaccia e ha bisogno di un po' di conforto umano, l'Armenia e' un gran posto. Sono sei anni che vengo qui e ogni volta il calore con cui vengo accolto riesce a commuovermi. Magari prima potevo avere (ma non ho mai avuto) dei dubbi che qualcuno lo facesse per interesse, ma ora, a piu' di un anno di distanza dalla fine del progetto, chi mi cerca puo' farlo solo per affetto e amicizia. Forse anche in Italia era cosi' negli anni '50. Adesso puoi vivere due anni in un condominio senza conoscere i tuoi vicini che hanno pure un bambino della stessa eta' del tuo. Che tristezza.
Questo faccione soddisfatto appartiene a Ciccio Sultano, chef del ristorante "Il Duomo" di Ragusa, nonché vittoriese DOC. Adesso sarà ancora più soddisfatto, visto che il suo ristorante è stato inserito dal Gambero Rosso nella sua guida 2006 dei migliori ristoranti d'Italia, a pari merito con Gualtiero Marchesi. A questo punto, è d'obbligo da parte di Turi Campo un restyling del sito, il cui ultimo aggiornamento risale ormai al 2004.
Pietro si ammala molto raramente, diciamo una volta all'anno. Siccome l'istinto materno non è acqua, Alessandra riesce a sentire un paio di giorni prima che c'è qualcosa che non va. E prende subito l'aereo. Non per tornare, ma per andare. Oggi è a Nizza con i suoi vecchi amici e io mi sciroppo il pupo da due giorni. Ieri la febbre è arrivata a 39,9 e ho dovuto imbottirlo di sciroppi, supposte e videocassette, con lui che si lamentava perché gli infilavo "il sassolino bianco" (la tachipirina) su per il sedere. Per fortuna: a) Pietro oggi sta meglio, b) Alessandra rientra stasera. Anche perché sono rimasto chiuso in casa tutto il weekend e sto diventando idrofobo.
Mercoledì all'insegna della mondanità. Riciclando un invito per il capo di Alessandra, abbiamo passato una bella serata a Palazzo Farnese, sede dell'Ambasciata di Francia. Abbiamo rischiato di non andare, perché Alessandra insisteva per avere un invito per "Alessandra Cattoi et Monsieur" mentre il cerimoniale contemplava solamente un "Alessandro Carfì et Madame". Per fortuna adesso Alessandra è meno rigida di quando l'ho conosciuta: mi sarei perso una mirabile esecuzione de
Avete mai sentito parlare di Mario Magnotta ? Bidello di un istituto commerciale dell'Aquila, negli anni '80 è stato oggetto di una serie di scherzi telefonici, con oggetto principale una lavatrice e la sua ex moglie. Le
Anni fa, in una notte di insonnia, ho scoperto
Forse non tutti sanno che ho dei trascorsi un po' torbidi che si intrecciano in maniera equivoca con la religione. Ho trascorso i miei anni universitari ospite dell'
Ricordate la mia pianta di limoni, gentile regalo di compleanno di Giovanna ? Ebbene, la mia cura da cavallo ha funzionato. Tutti i siti internet consultati lo avevano dato per spacciato e invece con un po' di pazienza, dosi massicce di insetticida, pulizia quotidiana con spugnetta e taglio delle foglie malate è risorto più bello che pria. Ho proprio il pollice verde. Il problema è che dopo tutto questo insetticida mi è diventata verde anche la lingua.
Quest'estate Turi Campo, tra un piatto di zuppa di ceci e qualche pezzo di salsiccia alla brace, mi ha parlato di
Forse non tutti sanno che diversi mesi fa ho prestato il mio volto e la mia eleganza innata a un servizio del 'Tg2 - Costume e Società' sul bon ton. Tra un commento e l'altro di Lina Sotis (peccato non abbia detto: ammazza, buona la torta della Carpa) scorrevano immagini del sottoscritto e consorte intenti a pulirsi i denti con il coltello, rovesciare il vino a tavola, infilarsi un tovagliolone e assaltare senza ritegno un'insalata. Poiché gli indici di ascolto durante la prima trasmissione del servizio hanno raggiunto picchi inimmaginabili e la redazione è stata tempestata di telefonate, ieri sera il servizio è stato ritrasmesso a furor di popolo. Inevitabile che adesso la mia casella postale sia piena di mail di ragazzine che vogliono sapere tutto su di me. Calma, calma, sto per replicare con un servizio sulla stitichezza. Lì mi potrete davvero vedere in tutta la mia espressività.
Oggi mio padre compie 80 anni. A guardarlo non sembra proprio. Non so perché, mi è venuta in mente mia nonna, che quando le chiedevo perché non facesse una certa cosa o non organizzasse un viaggio da qualche parte, a 70 anni mi rispondeva: ormai sto morendo. Ha dovuto aspettare altri 30 anni. Abbiamo festeggiato ieri, con abbondanti libagioni. Auguri papà.
Mamme ansiose, padri gelosi, mariti ormai scoppiati, fidanzati poco fantasiosi, chiudete le vostre figlie, mogli, ragazze, perché adesso la Carfa ha davvero Qualcosa In Più.
Ho appena finito di leggere Pyongyang, un fumetto del canadese Guy Delisle. Delisle è stato in Corea del Nord nel 2001, passandoci due mesi per completare la produzione di un cartone animato (manodopera a bassissimo costo). Della sua esperienza ha fatto un piccolo reportage a fumetti, molto carino e allo stesso tempo davvero impressionante. Se volete leggerne la recensione, ho messo il
Ieri Giovanna si è lamentata del fatto che sul mio Blog non è possibile interagire in tempo reale, lasciando commenti e immagini che vengano immediatamente pubblicate. Sarebbe bello, ma viviamo in un mondo crudele e bisogna proteggersi. Innanzitutto da qualche figlio armeno che potrebbe di colpo rifarsi vivo, ma soprattutto dal famigerato spamming. Già ora ricevo commenti del tipo: "bellissimo il tuo blog, dà un'occhiata al mio". Tu clikki e ti spunta sullo schermo una minchia di 70 cm con apertura contemporanea di quindici finestre di analogo contenuto. I miei piccoli lettori potrebbero restare impressionati. Quindi ho attivato il filtro di moderazione dei commenti sul mio blog. Il povero Ivan Scalfarotto - ingenuo - non aveva voluto attivarlo sul suo blog - ed è stato sepolto da centinaia di insulti, fino all'immancabile chiusura.
C'è una coppia di miei amici che ha una bambina di tre anni, li chiamerò Anna e Paolo. Gli asili sono ancora chiusi e la bambina passa la giornata dai nonni, la sera viene recuperata a turno da uno dei genitori. L'altra sera, causa una defaillance organizzativa, Paolo torna a casa senza passare dai nonni, pensando che l'operazione sia già stata compiuta da Anna. Anna è in un'altra stanza, e pensa che Paolo sia rientrato con la bambina. Ognuno fa le sue cose. Dopo qualche minuto, Paolo chiama la bambina, che non risponde. Va nella stanza della mamma e non la trova.
Ieri sera ho cenato con alcuni colleghi ed ex colleghi. Gli ex colleghi nettamente più contenti dei colleghi (me compreso). Chi va a vivere in Brasile, chi in Russia. Noi persi nella mollacchia romana. il mondo si muove e noi stiamo alla finestra. Forse è tempo di cercare seriamente un altro lavoro. E' finita la pacchia.
Qualche giorno fa è morto Steve Irwin. Il nome dice poco, neanche io lo conoscevo, ma la sua faccia è ben impressa negli occhi di tutti quelli che per lavoro vanno in giro per gli alberghi del mondo. Quando entri in stanza, accendi la televisione e dai un'occhiata ai canali disponibili. Se ti va bene, c'è il collegamento satellitare con ampia disponibilità di film in lingua originale. Di lusso se c'è anche il pornazzo free 24 ore su 24 (ma è davvero raro, mi è capitato solo una volta in Germania e si trattava di roba davvero inguardabile). Più spesso, ci sono i classici canali del cavo: CNN, BBC, TVE, Rai International (conato di vomito), History Channel, Discovery Channel. Steve Irwin era appunto la star di Discovery Channel, il pirla in pantaloncini che si divertiva a mettere la testa dentro la bocca dei coccodrilli o a farsi mordere da serpenti a cui rompeva sistematicamente i coglioni. Che fosse per il tempo di un passaggio da un canale all'altro o per qualche minuto (un programma intero non si reggeva), Steve Irwin era una costante dei miei viaggi. E' stato punto in pieno petto, quindi al cuore, dalla pinna caudale velenosa di una razza (nel senso dell'animale marino) tropicale. Una roba che non capita mai, una sfiga pazzesca, al massimo una razza ti ferisce. Per ucciderti deve beccarti una parte vitale. Così è stato. Chissà se i coccodrilli saranno contenti o adesso si stuferanno ?
Chi mi conosce bene, sa sicuramente due cose di me: 1) Ho passato diversi mesi degli ultimi sei anni in Armenia, dove ho molti amici; 2) Dal punto di vista religioso, il minimo che si possa dire di me è che sono agnostico. Sarete quindi stupiti solo a metà se vi dico che mi è stato richiesto di fare da padrino per due bambini, figli di cari amici armeni che vivono a Yerevan. Al di là del mio mangiapretismo, il fatto che abbiano pensato a me mi ha davvero commosso. Quindi ho deciso di accettare. Da qui si è aperto un dibattito tra prelati armeni sulla possibilità che io, cattolico di rito romano, potessi o meno far da padrino a bambini cattolici di rito gregoriano. Non so bene quali siano le differenze, tanto per me sarebbero comunque - con tutto il rispetto per i cattolici - delle cazzate sensa senso. Ho cercato su internet e ho trovato summe teologiche e documenti di una tale complessità che ho gettato la spugna. L'unica cosa che ho capito è che il problema esisteva. Ho avuto la tentazione di dire che era sufficiente il mio impegno a vegliare sulla sana crescita religiosa dei due pargoli e che se mi viene chiesto un impegno io in media lo garantisco, quindi - se necessario - mi sarei potuto anche impegnare a farli crescere nel culto dell'Uomo Ragno (che mi sembra una figura sana e altruista e poi è un supereroe con superproblemi). Poi ho pensato che forse non sarebbe stata una strategia convencente e ho preferito attendere la fine delle consultazioni. Alla fine, nel dibattito è intervenuto un prete armeno che ha passato diversi anni in India e che - da vero uomo di mondo - ha trovato una soluzione geniale nella sua assurdità. Pregherà a lungo affinché io, pur da "romano", nei confronti dei bambini agisca da "gregoriano". Dopo un congruo numero di preghiere, emetterà un certificato (de che ?) con il quale anche il Pope armeno mi accetterà come padrino. E ora di corsa a preparare il cotone per le guance.
Eccomi qui al rientro di un magnifico giro in Norvegia che mi ha portato sino alla base del ghiacciaio Brickdalsbreen, che vedete in foto alle mie spalle. Anche Pietro si è arrampicato con noi, scalando la montagna per quasi un'ora come una lucertola. Che dire ? Relax totale, aria buona, assoluta assenza di pericoli. Pensate che lungo le strade ci sono dei chioschetti incustoditi con delle cassette di mele e una cassettina per i soldi. Tu prendi le mele e lasci i soldi. Nessuno si fotte le mele e nessuno si fotte i soldi. Proprio come da noi. Insomma, la Scandinavia merita bene una visita. Lo dicevano anche i Gatti di Vicolo Miracoli.

La tranquillità è una bella cosa. Però si apprezza maggiormente sulla riva di un lago, passeggiando in una foresta o quando si vuole dormire. Una settimana in ufficio senza vedere - quasi - nessuno, senza ricevere e-mail o telefonate, seduto in poltrona davanti al computer, comincia a diventare pesante. Per fortuna ancora un giorno e mezzo e poi vado in Norvegia al fresco con Alessandra e Pietro. Ieri, dopo aver guardato un'altra puntata della
Non è possibile migliorare se prima non si prende consapevolezza dei propri limiti. Questo devono aver pensato alla Met.Ro. di Roma prima di appendere il cartello che vedete a una emettitrice di biglietti della fermata Policlinico. E l'hanno anche tradotto in inglese. Di cartelli così ce ne saranno due in tutta la rete metropolitana. Mi pento di non averlo staccato, tra qualche anno varrà milioni. Per consolarmi ho accettato il gentile invito serale di Umberto a mangiare un gelato. Siamo arrivati fino a via Trionfale, nei pressi di Viale Platone, dove ho avuto l'onore di abitare dieci anni orsono, con Amintore Fanfani come dirimpettaio. La gelataia è sempre uguale, si vede che il fresco le fa bene. Prima di addormentarmi mi sparo una dose di
Ieri sera sono riuscito a vincere la mia pigrizia e sono andata al cinema all'aperto a Piazza Vittorio. In programma, X-Men 3 e L'Antidoto. X-Men 3 non era un granché, ma se non l'avessi visto avrei tormentato Alessandra per secoli. Da bambino andavo matto per i supereroi della Marvel e continuavo a mettermi ragni sulla mano sperando che mi mordessero e mi trasformassero nell'Uomo Ragno. Sapevo ogni minima cazzata su tutti i personaggi, ma allora erano non più di un centinaio. Adesso c'è internet ed è tutto più semplice, ma anche meno interessante (o sono io che sono cresciuto ? Ho i miei dubbi...). Mi sa che sino ad ora "Spiderman" è stato l'unica trasposizione cinematografica convincente, non so cosa ne pensiate voi. "L'Antidoto" è la classica commedia francese che ormai ha un po' rotto le palle. L'importante era uscire un po' di casa, anche se a casa ci sto bene. Oggi sto passando il tempo ad ascoltare musica, scaricare musica, leggere di musica e tra un po' vedrò un documentario sulla musica (
Se c'è una cosa che mi frustra davvero, è la mia incapacità cronica di curare le piante da terrazzo. Nella mia vita ho ottenuto risultati peggiori solo con gli uccellini in gabbia, tutti morti nel giro di pochi mesi (con l'eccezione di uno, che nella consapevolezza del suo triste destino, ha trovato la forza di sfondare la porta della gabbia ed è scappato. Quando si dice essere motivati). Le mie piante non danno fiori, hanno sempre un colorito giallastro e hanno un'eterna espressione del tipo: "ti prego, sparami un colpo subito e facciamola finita". L'unica pianta che resiste imperterrita è quella di gerani, sopravvissuta a un tentativo di affogamento da parte di Mofrà, incaricato di innaffiare le piante durante una settimana di assenza della famiglia Carfì (adesso se ne occupa il portiere). Forse ha pensato - la pianta - che nella vita ci può essere di peggio che essere nel mio terrazzo. Ma non posso mica portare tutte le mie piante (sempre meno, a dire il vero) in trasferta temporanea da Mofrà, quindi il problema resta. Adesso ci si mette la pianta di limoni che ho ricevuto in dono per il mio compleanno (i miei amici sanno che ho il pollice verde). All'inizio sembrava destinata a una rapida e dolorosa morte, invece a poco a poco ha cominciato a fogliare (frutti non se ne parla, naturalmente) e nutrivo buone speranze di una sopravvivenza di qualche mese. Oggi ho scoperto che è piena di piccole muffette bianche e vischiose, sulle foglie e in corrispondenza delle gemme. Ho cercato sui siti specializzati e, a parte che secondo me sono fatti solo per gente che vive in funzione delle piante e non ha nessun contatto con il genere umano se non tramite chat e forum (dei maniaci, insomma), i suggerimenti che ho trovato vanno da: "prepara una miscela di trimetildibromoazotato e allumospigolosolfito, poi versane tre gocce su ogni macchia alle tre di ogni notte, prima di inciderti una ics sul petto e chiedere sei volte perdono al dio degli agrumi" a "brucia tutto, non c'è speranza". Quindi sapete che farò ? Gli dò una bella botta di insetticida per piante e aspetto di vedere che succede. Se qualcuno dei miei lettori pensa di poter dare un contributo positivo alla cura delle mie piante, sono disposto anche a preparargli una cena.
Fino a un mese fa, stavo una favola. Ventre tondo, colesterolo moderatamente alto, neanche un dolorino. Da quando ho chiesto al mio corpo di riprendere a funzionare nella sua interezza e non solo dall'ombelico alla coscia, mi sento a pezzi. Mi sono messo a correre e dopo due settimane ho cominciato ad avere dolore alla caviglia sinistra. Ho fatto stretching e adesso ho la spalla destra fuori uso. Da tre giorni sono anche raffreddato e la mia testa mi sembra un pallone pieno di crema. La pancia si è ridotta, ma il mio fisico è minato. E' questo il prezzo che dobbiamo tutti pagare per assoggettarci ai falsi dettami delle riviste di moda ? Che devo fare per la caviglia ?
Lo sapevate che i pescivendoli dovranno correggere tutte le etichette con i nomi dei pesci ? Secondo la nuova direttiva europea, i moscardini si chiameranno polpi, gli sgombri potranno essere chiamati maccarelli e non so che altro. Almeno così dice la mia pescivendola del GS, che ieri esponeva un cartello con scritto "polpi (ex moscardini)". A proposito di correzioni, ho corretto il link "scrivimi", che collega alla mia e-mail su yahoo.